La Blessure


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Blandine si è ferita mentre resisteva all'imbarco forzato su un aereo. Pur trovandosi in territorio francese, la sua ferita, la sua presenza, il suo essere, sono negati dalla polizia di frontiera alla quale chiede asilo. La Francia è sorda. La Francia non è più un paese accogliente, ma una terra ottusa che espelle, ferisce e umilia. Rifugiata in uno squat con finestre murate, con suo marito Papi che la accudisce, con Moktar che ha paura di uscire in strada, con Steve che non si fa più illusioni, con Fanny e Kary che vendono il loro corpo per poter dormire sotto un tetto, Blandine affonda nel silenzio.


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Director

Nicolas Klotz

Actor

Élisabeth Perceval

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Blandine si fa male sulla pista dell’aeroporto di Roissy mentre sta per essere imbarcata per un rientro forzato in Africa. Anche se si trova sul suolo francese, la sua ferita, la sua presenza, il suo essere sono negati dalla polizia di frontiera alla quale chiede asilo. La Francia è sorda: si è trasformata da terra accogliente a luogo che espelle, ferisce e umilia. Rifugiata in una baracca con finestre sprangate, dove suo marito Papi la accudisce, la donna si immerge nel silenzio… Dopo aver raccontato gli esclusi in "Paria", la coppia di cineasti volge il proprio sguardo verso lo “straniero”, colui che arriva cercando protezione e riceve in cambio solo un burocratico rifiuto. Murati vivi nel cuore di una città inospitale, i migranti protagonisti del film diventano forme di dolore, cuore nero della democrazia europea, concetto caro al filosofo Jean-Luc Nancy che co-firma la sceneggiatura. Ripreso in una staticità statuaria, che ricorda il lavoro di Pedro Costa sulla comunità capoverdiana, il gruppo di attori non professionisti si fa monito nei confronti di un razzismo che non conosce tempo. Potranno liberarsi dall’onta del rifiuto solo imboccando la propria strada e iniziando a raccontare la loro storia.

Daniela Persico Programmatore e critico

  • Français

    Français


    Language: Français
Blandine si fa male sulla pista dell’aeroporto di Roissy mentre sta per essere imbarcata per un rientro forzato in Africa. Anche se si trova sul suolo francese, la sua ferita, la sua presenza, il suo essere sono negati dalla polizia di frontiera alla quale chiede asilo. La Francia è sorda: si è trasformata da terra accogliente a luogo che espelle, ferisce e umilia. Rifugiata in una baracca con finestre sprangate, dove suo marito Papi la accudisce, la donna si immerge nel silenzio… Dopo aver raccontato gli esclusi in "Paria", la coppia di cineasti volge il proprio sguardo verso lo “straniero”, colui che arriva cercando protezione e riceve in cambio solo un burocratico rifiuto. Murati vivi nel cuore di una città inospitale, i migranti protagonisti del film diventano forme di dolore, cuore nero della democrazia europea, concetto caro al filosofo Jean-Luc Nancy che co-firma la sceneggiatura. Ripreso in una staticità statuaria, che ricorda il lavoro di Pedro Costa sulla comunità capoverdiana, il gruppo di attori non professionisti si fa monito nei confronti di un razzismo che non conosce tempo. Potranno liberarsi dall’onta del rifiuto solo imboccando la propria strada e iniziando a raccontare la loro storia.

Daniela Persico Programmatore e critico

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